RAGUSA – Continue richieste di visita e grande interesse da appassionati d’arte. Queste le motivazioni che hanno spinto il SilvaSuriMuseum a prorogare ulteriormente la mostra “L’ombra del gesto – metalinguaggi astratti” dedicata al maestro siciliano Turi Sottile. Si sarebbe dovuta concludere sabato 12 febbraio, ma a seguito del grande apprezzamento riscontrato, e in accordo con il curatore Antonio Vitale, l’organizzatore Salvatore Tumino ha suggerito la proroga dell’esposizione fino a sabato 26 febbraio 2022.
“L’ombra del gesto – metalinguaggi astratti” è una grande mostra dedicata interamente al maestro siciliano Turi Sottile, Acireale classe 1934, presente con le proprie opere in oltre trenta Musei d’Arte Moderna e Contemporanea ed importanti collezioni pubbliche e private nel mondo.
Pittore di rilievo internazionale, ma anche grande organizzatore artistico culturale. A lui si deve la nascita della Rassegna Internazionale d’Arte (da cui tra l’altro emergerà poi la Transavanguardia), organizzata per tanti anni alle Terme di Acireale ed intesa fin dagli albori come luogo d’indagine e fruizione dei più diversi linguaggi artistici, tra sedimentazioni e sperimentazioni.
Amante della sua terra, eppure «uomo nomade», come lui stesso ama definirsi, Turi Sottile è esponente di una pittura essenzialmente libera, sempre in anticipo sui tempi. La sua è un’arte che sperimenta linguaggi pittorici diversi e che ha sempre la capacità, come nelle parole di Francesco Gallo Mazzeo critico d’arte e docente di Storia dell’Arte, “di entrare nella conoscenza, nella scienza e nell’apprendimento e poi riuscire a tradurlo in un’immagine fissa”.
In mostra vengono presentate 64 opere a rappresentare simbolicamente i 64 anni intercorsi dalla prima mostra dell’artista, svoltasi a Messina nel 1958. L’ esposizione è pensata come un viaggio diacronico per ripercorrere dal 1988 le diverse fasi della sua grammatica pittorica verso un identitario modo di raccontarsi, accarezzando il sogno di poter “dipingere sul nulla”. In tutte le opere la vera protagonista della narrazione pittorica è sempre la Luce che, nella sua mutevole natura, attraversa, colpisce ed innerva l’opera, divenendo parte integrante della stessa.
L’ombra del “gesto” è dunque un inno al “segno” pittorico e, di riflesso, al suo mutamento: all’espressione artistica che nel tempo si trasforma e diventa stile.
Lungo le 64 opere esposte, il visitatore è chiamato a partecipare al sentire dell’artista anche attraverso i titoli delle opere, spesso stranianti, per invitare chi si confronta con l’opera a farla più intimamente propria. Su iniziativa del SilvaSuriMuseum i proventi del catalogo della mostra saranno devoluti in beneficenza all’Unicef.