ROMA – 20 febbraio 2023 – L’allarme nasce dalla “isola urbana di calore”, un fenomeno che determina un microclima più caldo all’interno delle aree urbane rispetto alle campagne o alle aree rurali. Il fenomeno è noto dal XIX secolo, ma solamente negli ultimi anni ha suscitato interesse nel mondo scientifico. Un aumento di calore, intorno ai 5°C, determinato non solo da una progressiva diminuzione delle aree verdi, ma anche dall’utilizzo di materiali che assorbono molto calore e che pertanto si scaldano anche di più, basti pensare alla quantità di asfalto presente in un contesto urbano.
Un autorevole studio spagnolo condotto dall‘Istituto di Barcellona per la Salute Globale (ISGlobal) che si è concentrato sull’isole di calore, ha stimato che i tassi di mortalità su una popolazione di circa 57 milioni di abitanti, residenti in 93 città europee, ha evidenziato come l’effetto del cambiamento climatico potrebbe essere mitigato da una maggiore copertura alberi. Le conclusioni dello studio che ha associato l’esposizione al calore alla mortalità prematura, all’insorgenza di malattie dell’apparato cardio-respiratorio e ai ricoveri ospedalieri.
La città di Roma potrebbe evitare duecento decessi all’anno estendendo la sua copertura arborea dall’attuale 9% attuale al 30%. A Napoli, il 17% di alberi in più eviterebbe 75 decessi all’anno. A Milano, passare dal 6% per cento attuale al tanto ambito 30% eviterebbe più di 60 decessi all’anno. E non finisce qui. Salendo al 30% di copertura arborea, ci sarebbero 42 morti in meno all’anno a Bologna, 38 a Genova, 3 a Padova, 30 a Palermo, 71 a Torino, 9 a Trieste.
Piantare più alberi nel contesto urbano non è un compito semplice, a causa della conformazione stessa della città. Tuttavia, potrebbero essere presi in considerazione altri interventi come lo sviluppo dei tetti verdi, o ancora, altre alternative per ridurre la temperatura. Tra l’altro, come ha affermato Mark Nieuwenhuijsen, direttore dell’Urban Planning, Environment and Health di ISGlobal, “non si tratta solo di aumentare gli alberi in città, ma anche di come vengono distribuiti”,anche perché lo studio denota la necessità di preservare e mantenere gli alberi già esistenti in quanto rappresentano una risorsa preziosa.
Il riscaldamento globale è in corso, così come la crescita urbana è in costante aumento. È necessario correre ai ripari perché come ha affermato la ricercatrice Tamara Iungman, prima autrice dello studio, “le previsioni basate sulle emissioni attuali rivelano che le malattie e la morte legate al caldo diventeranno in futuro un onere maggiore per i nostri servizi sanitari”.
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